giovedì 1 aprile 2021

Finalmente verso la scuola “bona”



Da un nostro infiltrato al Ministero dell’Istruzione abbiamo ricevuto copia di un documento riservato, che pubblichiamo in esclusiva. Si tratta di un lungo appunto, vergato a penna dal Ministro durante una riunione. Il nostro collaboratore l’ha carpito e fotografato col cellulare, approfittando del leggero assopimento del suo autore.
Il tono semiserio non inganni: sappiamo che la maggior parte dei provvedimenti dei governi italiani nascono da boutade improvvisate.

Note per una Rifondazione della Scuola Italiana: mali e rimedi (con Contrappasso) 
Concepite in Roma, il 25 marzo 2021 – Dantedì – da elaborare e pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale di Giovedì 1° aprile 2021

1. Edilizia scolastica. La scuola deve educare alla bellezza, all’ordine, al rigore. Giustissimo! La maggior parte degli edifici scolastici dell’era repubblicana, spiace dirlo, sono orribili e indegni di sopravvivere.
Contrappasso: demolizione e rifacimento ex novo. Per gli altri: destinazione ad altro uso (vedi punto 5.)

2. Direzione. Un tempo, c’era il preside (direttore didattico alle elementari e materne). Oggi, il Dirigente è spesso chiamato a occuparsi contemporaneamente di scuole di ordini e gradi differenti, talvolta anche disseminate su territori non limitrofi. Cosa è cambiato? Per il Dirigente c’è stato un aumento di stipendio, ma per contro egli ha perduto ruolo e senso della sua mission.
Contrappasso: Inserire la Legge Bassanini nella macchina del tempo, impostare su una data anteriore al 6 marzo 1998 e digitare: “Cancella”.

3. Organizzazione degli uffici. L’autonomia del DGSA (un tempo, segretario/segretaria) separa la gestione amministrativa da quella generale, affidata al Dirigente. Effetti: all’interno delle scuole vive e prolifera una tecnostruttura autoreferenziale il cui unico scopo è quello di ritardare, complicare, rendere disagevole se non impossibile l’accesso agli uffici, di moltiplicare gli adempimenti burocratici, di ostacolare in ogni modo la funzione didattica.
Vista la capacità di mobilitare a scopi improduttivi una enorme quantità di risorse, materiali e umane, e in linea con le finalità della riforma qui proposta, il contrappasso non può consistere che nella sostanziale smobilitazione dell’intero servizio.

4. Personale docente. Stanco, demotivato, pagato poco, spesso impreparato. Impossibile il recupero. Considerata la validità della DAD, come emerso durante questo periodo pandemico, sembra opportuno recedere dal proposito di una regolarizzazione in massa dei docenti precari e pensare a una scuola priva di insegnanti fisici (sottolineato nel manoscritto, n.d.r.). La formazione scolastica potrà essere svolta a distanza dall’INVALSI, che già sta egregiamente adempiendo alla valutazione delle competenze dei nostri studenti su base oggettiva (c.s.).
Contrappasso: non occorre pensare ad alcun contrappasso; per eliminare il personale docente attualmente in carico all’Amministrazione, basterà interrompere le vaccinazioni e lasciar lavorare il Morbo.

5. Visto il configurarsi del Nuovo Modello di Scuola (NMS, o anche scuola bona), gli edifici scolastici non abbattuti e di qualche pregio potranno essere ristrutturati e destinati a Centri benessere, a disposizione degli aventi diritto (personale politico, nomenclature varie, membri delle corporazioni eminenti).

6. Norma transitoria. In attesa che si completi il processo, le funzioni di Scuola in Presenza (SiP) potranno essere esercitate dagli Istituti scolastici privati, nelle due forme: a) senza oneri per lo Stato (norma generale); b) con contributo statale (Istituti Religiosi Riconosciuti – IRRi).

Franco Ceradini


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