giovedì 21 gennaio 2021

Il surrealismo di Zeno Toppan


Abbiamo con noi oggi Zeno Toppan, autore per Vocifuoriscena di Il funerale di Edward Block. Per iniziare, la domanda spauracchio di ogni scrittore: come reagisci alla sindrome della pagina bianca?

Tendenzialmente non la ho. Esistono momenti, però, in cui non scrivo nulla. Momenti che durano giorni o mesi. Ma quando capita non è mai una sindrome, è semplicemente l'avere poco o nulla da dire. In quei casi è bene leggere di più e scribacchiare alla stessa maniera in cui si scarabocchia.

In generale, hai tu il controllo dei personaggi o loro fanno quello che vogliono?

Le narrazioni possono essere character driven (guidate dal personaggio) o plot driven (guidate dalla storia). Le une seguono i binari di una trama già stabilita, le altre quella tratteggiata, poco a poco, dai personaggi inseriti in un contesto particolare. Il gioco sta nel trovare un equilibrio: i romanzi fondati solo sulla trama perdono l'aspetto letterario, mentre quelli fondati esclusivamente sull'interiorità dei personaggi possono essere capolavori letterari, ma non fanno davvero i conti con la realtà: le nostre vite hanno una trama. Le cose capitano all'essere umano come capitano al personaggio letterario. Le fortune, le disgrazie, gli incidenti e i successi. Bisogna trovare un giusto bilanciamento, quindi, tra il controllare e il lasciarsi trascinare da un personaggio. Un equilibrio tra il destino (il plot, la trama) e il libero arbitrio (i personaggi e i loro mondi interiori).


Da dove nasce l’idea del romanzo Il funerale di Edward Block?

Da alcuni articoli in cui mi ero imbattuto, da ragazzino, sul ruolo della creatività nella vita umana. Da questi scritti sembrava che proprio non si potesse sfuggire all'istinto creativo: la quasi totalità di lavoratori impiegati in mansioni monotone e noiose, refrattari a qualsivoglia produzione creativa, finivano per sfogarsi scarabocchiando su post-it o fogli di carta. Facendo piccoli disegni qua e là, colorando questo o quello. Canticchiando in bagno, mentre si lavavano le mani. Mi è venuta così l'idea di Edward Block: un personaggio rotto che, per un qualche inceppamento psichico ed esistenziale, non aveva mai esperito la necessità di essere creativo. Ma cosa succede a una diga dopo decenni di temporali?

Quale dei tuoi personaggi vorresti essere e perché?

Ogni personaggio è una proiezione del suo autore. Siamo sempre un po' tutti loro. Ci prestano nomi e volti nuovi, ci aiutano a mascherarci, ma alla fine ci nascondiamo sempre, svelandoci tra le righe di ogni personaggio.

Qual è il libro migliore che non hai scritto?

Mi riprometto che sarà sempre il prossimo.

Cosa vuol dire, secondo te, avere successo come scrittore?

Trovare un equilibrio tra l'ossessione per parola e il bisogno o il desiderio di denaro.


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